5 modi per fare analisi statistica facilmente,

gratis


5 MODI PER FARE ANALISI STATISTICA DEI DATI,FACILE GRATIS e SENZA PROBLEMI. 


Questa probabilmente sarà la tua migliore occasione per scoprire come fare analisi statistica facilmente, perché GRATIS è un VERO AFFARE.

Sapresti quantificare con un’analisi statistica quanto incassa, mediamente, la fontana di Trevi a Roma ogni giorno? Si sono certo qualche volta te lo sei chiesto anche tu. Ma non è questo l’obiettivo della tua analisi statistica perché manca poco, devi scrivere la tua tesi e il tuo relatore ti ha assegnato un’analisi statistica che non sai come portare avanti o addirittura incominciare.

L’analisi statistica spesso è vissuta come l’attacco di uno squalo in agguato, qualcosa che ti perseguita, sfinisce, ti frantuma e ti schiaccia. Ma non ti preoccupare grazie a questa semplice guida sarai in grado, con successo ed in maniera autentica, di sfidarti e compiere la tua analisi statistica senza problemi, così il tuo relatore ti dirà: “ehi, questa analisi statistica è a prova di bomba!”

Ricorda: un’analisi statistica non è un cappello magico.

Sherlock Holmes recitava:

“Non c’è nulla di così ingannevole come un fatto ovvio.”

Una buona analisi non restituisce conclusioni ovvie.

La tua indagine deve rispondere ad una “domanda di ricerca precisa”, una tesi da dimostrare mediante i metodi statistici che hai studiato e non per forza deve essere dettata dalle tue aspettative su l’argomento da trattare. Fidati di me:la letteratura è ricolma di risultati statistici duplicati e ridondanti, si stenta nel ritrovare qualcosa di originale. Vuoi correre anche tu questo rischio e sbagliare come il 90 % degli studenti?

Grazie a questi 5 principi che leggerai nelle prossime righe, non dovrai più preoccuparti.


PRIMO PUNTO:

la domanda di ricerca deve essere tua,

l’idea del relatore è solo lo sfondo


L’obiettivo della tua tesi ti è chiaro? Lo so, sei lì sulla tua scrivania, ti sei arrovellato per ricercare un tema per la tua tesi per far colpo sul tuo relatore, ma allo stesso tempo l’odore dei libri sottolineati mille volte diventa come una puzza, non ce la fai più a spremere ulteriormente le meningi. Allora il prof ti manda la sua idea di analisi statistica ma non ti è chiaro che cosa voglia: bene prendi spunto dalle sue idee per fartene una tutta tua. Come? Basta leggere un libro generico su l’argomento che a grandi linee vuoi trattare, magari qualcosa che potrebbe leggere una persona qualsiasi. Dal generico al particolare, incrociando le indicazioni del tuo prof, verrà fuori la tua idea, ne sono sicuro!


SECONDO PUNTO:

bella idea, ma i dati li hai? Cercali facilmente


Lo so a cosa stai pensando: quando dico “dati”, “dataset”, sei già lì come Neo a fissare milioni di numeri verdi che scorrazzano davanti agli occhi come se ti dovessi connettere a Zion.

In realtà trovare i dati è più facile di quanto pensi: su internet trovi tante fonti, dipende dal tipo di dati che dovrai analizzare. Se sono dati socio-economici, la banca dati Istat ne contiene infinite varietà, se cerchi dati finanziari Yahoo Finance farà sicuro al caso tuo, se cerchi dati epidemiologici WHO oppure Health For All (Istat) sono le fonti migliori che tu possa trovare. Mi raccomando: la fonte deve essere autorevole, meglio se i dati che raccogli siano facilmente raggiungibili.


TERZO PUNTO:

quante variabili hai? Meglio poche variabili che tante


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Qualcuno (veramente bravo) ti avrà raccontato durante il corso di Statistica che questa predilige il concetto di parsimonia: immagina di voler raggiungere la Luna, ma tu al posto dello Space Shuttle hai a disposizione una di quelle stelle filanti che si sparano a Capodanno. Ecco questa è la Statistica: obiettivi alti con poche risorse.

Dunque non mettere nel tuo tabellone tutte le variabili possibili ed immaginabili: seleziona due gruppi, un gruppo di variabili principali ed uno di variabili supplementari, di “riserva”, quelle “schiappa”. Tra quelle buone di sicuro ce n’è una che ti interessa, da lì fai partire una batteria di analisi bivariate con tutte quelle principali ed un ristretto numero di supplementari. Su 5 risultati che vuoi comunicare, 3 o 4 devono essere grafici e 1 o 2 tabelle (corte, compatte, dirette), sì perché ricordati che dovrai comunicare risultati e i numeri da soli non piacciono a nessuno. Solo dopo che sei soddisfatto di questa parte, fai partire una (mi raccomando) sessione finale di analisi multivariata.


QUARTO PUNTO:

Che metodo applico?


Ah boh, non lo chiedere a me. Scherzo: il metodo giusto è quello che ti suggeriscono i dati! Perché si, parlano e “più li torturi” e più ti diranno qualcosa. Innanzitutto devi fare inferenza o devi anche fare un modello? L’inferenza non è una parolaccia e riguarda quello che dicevo prima, vogliamo la Luna senza se e senza ma. Il campione dei dati è la tua stellina e la popolazione è la tua Luna, il metodo migliore è la maniera più furba con cui la raggiungerai. Il modello? te lo dicono i dati, se sono variabili qualitative non potrai fare regressioni lineari, se sono serie storiche dovrai utilizzare modelli per serie storiche. Ad ogni modo non fare il “figo”, ricordati che il più delle volte avrai una semplice stellina a disposizione.


QUINTO PUNTO:

la conclusione, se non ottengo quello che speravo?


Questo è uno scenario per cui dovrai prepararti, una analisi statistica fatta bene porta con sé questo rischio. Come è possibile minimizzare il rischio? Stai sereno, se hai seguito questa guida per filo e per segno questo rischio è già al minimo. Perché? perché in base alla mia esperienza, più hai impostato nella maniera adeguata e lontano dalle aspettative vigorose (tue o del tuo relatore) la tua domanda di ricerca, minore è il rischio di incorrere in risultati poco soddisfacenti. Ad ogni modo non preoccuparti: anche un risultato contradditorio è un risultato! L’importante è la comunicazione di quanto è venuto fuori dalla tua indagine statistica!


Se hai bisogno di una mano perché non riesci a portare a termine la tua analisi statistica, puoi chiedermi aiuto. Basta cliccare in alto nel banner verde o in basso con un contatto diretto su Whatsapp. Saremo felici di aiutarti. Siamo esperti anche sulla presentazione dei tuoi risultati: slides? Classico malloppo di pagine (devo scrivere almeno 100 pagine)? Al diavolo, abbiamo metodi di presentazione innovativi che attirerebbero anche l’attenzione del più annoiato il giorno della tua seduta.

Ah comunque ogni giorno mediamente la Fontana di Trevi guadagna 3000 euro in monetine (fonte Caritas diocesana di Roma), sensibilmente meno di quello che guadagnerai tu una volta che ti sarai laureato.

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