Corona Virus: poche verità e quando ci sarà il picco (con i dati)


Questo studio statistico contiene le previsioni dei prossimi giorni riguardo il numero cumulato dei positivi al Corona virus, su tutto il territorio italiano secondo il modello elaborato. Nella tabella c’è un valore medio previsto e i valori minimi e massimi di oscillazione.

Foto di Markus Spiske da Pexels 

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20 MARZO 2020

Previsione nei prossimi giorni del numero cumulato di positivi al Corona virus, territorio italiano

In questo post, andremo a sintetizzare quanto espresso nello studio allegato in fondo, gratuitamente scaricabile in pdf. Le conclusioni si basano sullo studio statistico dei dati diffusi su fonti ufficiali e specificatamente menzionate, non si vuole porre con tono didascalico a mo’ di articolo scientifico, benché ne abbia tutta la sostanza.  Per cui scaricando il pdf troverete un documento a metà tra un post/articolo scientifico/articolo di data journalism.Il link all’articolo con tutto lo studio  è scaricabile qui: 

https://bit.ly/2U60KXw

Come nell’immagine basterà cliccare su  “Download” per averlo, clicca sull’immagine:

Invito tutti a leggerlo, anche chi non ha effettuato studi di Statistica per comprendere al meglio quanto riepilogherò di seguito. Il documento è predisposto per un facile lettura anche, se vogliamo, divertente!

Lo studio statistico sviluppato nel documento perviene ai seguenti punti. 

> Il numero di casi positivi al Corona virus e le relative vittime,ad oggi sono quantità assolutamente indefinite .  

> Nel documento ci si chiede “nessuno ha mai pensato di precisare che la conta dei morti è una approssimazione (sovrastima o sottostima?) condizionatamente al numero di tamponi effettuati?”

Quale probabilità ho di infettarmi di Corona Virus seppur nessuno mi abbia mai effettuato alcun tampone?  Affrontiamo con i teoremi della probabilità.

Ad oggi possiamo affermare che il tasso di contagio, dal momento che il numero di tamponi era esiguo (ossia al 24 di febbraio 2020) fino al momento in cui questo è molto più ampio (19 di marzo 2020), è una approssimazione assolutamente distorta della vera probabilità di contagio.

>  Quando aggreghiamo i dati per tutta l’Italia ci viene meno paura, mentre se guardiamo alla Lombardia ci accorgiamo di più dell’ampia sottostima del fenomeno, il quale, in questa regione, mostra effettivamente la vera probabilità di contagio.  La stima del contagio in Lombardia è in linea con il suo vero livello, laddove invece in Italia si rilevano dei dati con un’ampia sottostima del contagio. Risulta interessante

Non risulta esserci la necessità di fare tamponi a tappeto, in quanto l’averlo fatto a tutti coloro che avevano sintomi ed avendone fatti in quantità elevate, sembrerebbe non alterare ulteriormente la pura probabilità di contagio dichiarata dal WHO.

>  Quando arriverà il picco?  In Italia sperimenteremo più di un picco, frutto di esperienze diverse iniziate in momenti diversi e che porteranno ad evoluzioni diverse.  L’Italia, in partenza, non avrà la stessa capacità che ha avuto la Cina di arrivare a quel “picco”.  Se osserviamo giorno per giorno il numero di nuovi casi, l’osservazione statica dell’incremento giornaliero ci porterà ad una percezione della realtà falsata.

 Allora qual è il vero dato da tenere sotto controllo per capire quando ci sarà il picco dell’intensità del Corona Virus? Studiamolo con la Statistica spaziale.

> Il 16/3/2020 potrebbe essere preso in considerazione come il giorno in cui il Corona virus ha avuto il suo naturale sbarramento per poter iniziare il suo vigore fino al giorno in cui ci sarà il famoso “picco”. Il picco avverrà, a ritmi cinesi in un tempo realistico di 22 giorni a partire dal 16/3/2020, ossia verso il 2020-04-10 nello scenario più ottimistico.

>  Stando ai numeri attuali, possiamo dire che il Corona virus ha appena iniziato a farsi sentire e che il picco è ancora lontano.

> Stimiamo un modello per la previsione dei casi giorno per giorno:  oggi stesso, secondo questo modello, potremmo osservare 46905 casi.

Detto ciò viene spontaneo chiedersi: dobbiamo preoccuparci? stiamo andando incontro ad una catastrofe? moriranno milioni di persone? 

A mio avviso queste domande afferiscono a piani diversi, che poco condividono con quello che i numeri ci stanno dicendo. La preoccupazione psicologicamente dipende da dove si posiziona il focus di osservazione, per cui la risposta alla prima domanda è no, non dobbiamo preoccuparci perché i casi che contiamo ogni giorno sono un numero più piccolo di quello che osserviamo e, nella realtà che il governo italiano ancora non è riuscito a misurare ed ufficializzare, siamo sicuramente già sopra le 100000 persone contagiate, POSTO CHE IL CONTAGIO NON DEBBA COSTITUIRE UNA PREOCCUPAZIONE RISPETTO ALLA SUA MORTALITA’. Per rispondere alle altre due domande occorre affrontare la questione con uno studio specifico e basato sui dati epidemiologici diffusi. Quindi ci vediamo al prossimo post.

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